mercoledì 12 maggio 2010

Made in Italy Legge 55/10 approvata in data 8 Aprile 2010

La legge bi-partisan denominata Reguzzoni - Versace è finalmente entrata in vigore con le opportuno modifiche rispetto a come era stata proposte.

Le mie considerazioni da un punto di vista "tessile" e di politica locale dato che questa legge si occupa del mio lavoro e del mio territorio.

Come potete vedere dal file allegato il comma 4 dell'articolo 1 indica che un capo tessile per essere etichettato "made in Italy" deve aver subito 2 delle lavorazioni indicate nel comma 5 nel territorio nazionale.

Queste lavorazioni sono filatura,tessitura,nobilitazione dei tessuti, confezione.
Le altre due lavorazioni devono essere "tracciabili".

Queste regole tendono a favorire due tipologie di aziende:

1) Le aziende che hanno delocalizzato parte della loro produzione
2) Le aziende del distretto parallelo pratese.

Un'azienda che produce filato in Romania e che ha la tessitura in Ucraina puo' prendere il tessuto greggio da lei prodotto farlo tingere e rifinire in Italia (nobilitazione) e confezionarlo in Italia affinchè questo sia riconosciuto Made In Italy.

A Prato invece questa vicenda raggiunge il paradosso. La Lega Nord locale fa della lotta "al cinese" una bandiera per accaparrarsi voti. A livello nazionale invece fa questa legge (Reguzzoni -Lega Nord) che favorisce di fatto il distretto "parallelo pratese".

A Prato esistono due tipi di distretti : quello storico fatto di miriadi di aziende che producono un semiprodotto (tessuto,filato etc) e il distretto italo-cinese che si occupa dei capi di abbigliamento.
Solo in parte questi due distretti vengono a contatto.

Il primo distretto storico ha risentito di tre eventi contemporanei che ne hanno determinato la crisi:

1) La fine dell'accordo Multifibre che nel 2005 faceva cadere il "muro" delle quote d'importazione
2) Il crollo della valuta statunitense che ne ha determinato il crollo degli ordini dall'estero.
3) Minor numero di clienti interessati al prodotto pratese ma di dimensioni sempre piu' grosse . Mi riferisco ad aziende tipo TkMaxx, C&A , Marks & Spencer, Target etc che impongono prezzi sempre piu' bassi contando su un eccesso di offerta del prodotto.

Il distretto "cinese" si è insediato sostituendo il distretto italiano dei "prontisti" di Tavola . Da lì sta diventanto il piu' grosso distretto per l'abbigliamento a livello europeo. Un "made in Italy" a costo cinese dato che queste aziende sfruttano il lavoro illegale e infinito che fornisce il LAOBAN.
A partire da ottobre sfrutteranno anche questo "regalo" che sta offrendo la nuova legge.
Compreranno tessuto greggio, faranno rifinire a Prato e confezioneranno nelle loro aziende.

Rimarrebbe lo spazio per un un tessile di nicchia dove tutte e 4 le lavorazioni indicate sono fatte in Italia. Un marchio che riconoscesse il prodotto veramente italiano...ma questa è un'altra storia


Testo della Legge 55

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